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Il rimpasto slitta alla prossima settimana: Stirati tiene a freno Manca. I LeD aprono un caso Nafissi

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La residenza municipale

Clima politico molto teso a Gubbio, con l’Epifania che tutte le feste porta via diventata lo spartiacque per cercare la quadra dopo incontri privati e allargati. Il sindaco Filippo Mario Stirati ha deciso di temporeggiare ulteriormente, rimandando il rimpasto alla prossima settimana. Aveva confidato di voler chiudere il cerchio prima della Befana, ma le ultime fibrillazioni interne alla maggioranza l’hanno indotto a prendersi ancora qualche giorno.

Sta provocando reazioni la ventilata nomina in Giunta di Marco Morelli (Scelgo Gubbio) al bilancio e sviluppo economico al posto del dimissionario Giordano Mancini (della stessa lista), e di Rita Cecchetti (Gruppo Misto) probabilmente al turismo (anche al personale dirottando la cultura a Giovanna Uccellani di Scelgo Gubbio?) al posto di Oderisi Nello Fiorucci (difeso dal Gruppo Misto) per salvare Simona Minelli (LeD) sebbene in settori della stessa coalizione venga ritenuta l’anello debole.

Giovanni Manca ha detto al sindaco che silurare Oderisi Nello Fiorucci è un errore e soprattutto che la Cecchetti rappresenta soltanto una parte del Gruppo Misto, rivendicando un assessorato per i due costituenti del Gruppo Misto (dunque per se stesso o per Giorgia Vergari). E’ andato oltre Manca, ponendo la questione (concordata con i LeD) che Scelgo Gubbio debba avere un assessore e non due, pensando a un riequilibrio istituzionale generale che allarghi il discorso alla presidenza del Consiglio Comunale (ma Stefano Ceccarelli per ora non intende mollare) e delle due commissioni presiedute dalla maggioranza con Emilio Morelli (LeD) e Francesco Zaccagni (Socialisti Civici Popolari). A Manca potrebbe essere proposta la presidenza della Prima Commissione Consiliare (bilancio) che verrebbe lasciata da Emilio Morelli per essere affidata a Giorgia Vergari.

Lo scontro politico è soprattutto tra i LeD e Scelgo Gubbio, perché gli ex piddini vorrebbero ridimensionare la lista di stampo centrista. La tensione è altissima tanto che nell’ultimo vertice di maggioranza ha esternato pesantemente Claudio Tasso, capo politico dei LeD, al punto da spingere poi Stirati, dopo l’intervento accalorato da tutti contro tutti di Tasso, a fare una battuta: “Come ha detto Mattarella, ora è il tempo dei costruttori!”.

I LeD hanno un altro problema da risolvere. Hanno aperto la strada al loro congresso per la scelta del successore di Claudio Tasso che conclude il suo mandato e non si ripresenta. Si è fatto avanti Leonardo Nafissi, candidato dagli stessi LeD alle ultime elezioni Regionali, chiedendo di poter partecipare attivamente al congresso sebbene sia contestualmente anche iscritto e pronto a partecipare al congresso del Pd. Questa situazione mette in imbarazzo i LeD (nel Pd c’è calma piatta: le battaglie sono rimandate quando sarà ufficializzata la data del congresso) e si stanno aprendo discussioni interne per valutare il da farsi. Non è un mistero che Nafissi sta cercando di unire LeD e Pd considerandolo una cosa sola, anche se le elezioni Comunali 2019 hanno sentenziato diversamente nelle urne. Nafissi fa questo anche nella prospettiva di una candidatura a sindaco come successore di Stirati che dopo due mandati non potrà riprensentarsi.