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Notari ha annunciato la firma del portiere Savelloni. Mario Mariano: “Grave silenzio stampa, guerra tra bande”

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Il portiere Luca Savelloni, classe 1995, al campo di allenamento del Barbetti (foto As Gubbio 1910)

Nella serata di ieri un comunicato dell’ufficio stampa ha ufficializzato l’ingaggio del portiere dopo l’infortunio di Tommaso Cucchietti che rischia di star fuori per diverso tempo. “Il presidente Sauro Notari – scrive l’addetto stampa Massimiliano Francioni – comunica di aver raggiunto in serata un accordo col il calciatore Luca Savelloni che dopo qualche giorno di allenamento con il gruppo ha sottoscritto un contratto valido fino al 30 giugno 2021 con la nostra società. Benvenuto Luca”. Si vedrà in queste ore se risulta completato il trasferimento per un inserimento all’ultimo momento tra i convocati per la partita di oggi pomeriggio contro la Fermana al “Barbetti” tra i presenti in panchina con Torrente, accanto a Emanuele Zamarion: in questo caso resterà fuori uno tra Leonardo Elisei e Pietro Montanari.

Sulla vicenda delle croci di cartone, con la contestazione verso la dirigenza, ha preso posizione l’autorevole giornalista Mario Mariano, firma di prestigio di TuttoSport, che sugli spazi sportivi del sito Umbria24.it offre una ricostruzione e una riflessione su quanto accaduto in queste ore nell’ambiente rossoblù.

“Dietro il silenzio stampa imposto da una Società di calcio – scrive Mariano – si nasconde sempre una situazione surreale. Prendiamo il caso più recente, quello che ha determinato un gesto gravissimo, cioè di issare cinque croci per altrettanti dirigenti del Gubbio calcio. Gesto commesso da ignoti, sul quale stanno indagando i carabinieri, ma non dovrebbe essere un’impresa impossibile arrivare a chi ha macchiato l’immagine di Gubbio e dell’Umbria. Di solito, i qualunquisti usano liquidare certi eventi come una ‘ragazzata’, quando invece si tratta di veri segnali di violenza fisica e psicologica. Una guerra tra bande, fazioni che si schierano con questo o quel dirigente e poi agiscono di conseguenza, come è appunto nei giorni scorsi. Un fatto analogo era avvenuto l’estate scorsa, subito dopo la retrocessione in C del Perugia; anche quello fu un fatto gravissimo, ancorché provocato dalla delusione per un avvenimento sportivo scaturito da prestazioni scadenti della squadra e da una gestione approssimativa e contraddittoria della Società. I fatti di Gubbio sono la diretta conseguenza di rapporti molto tesi tra dirigenti, che si trovano da tempo su posizioni contrapposte. A far precipitare la situazione, un silenzio stampa ufficializzato dal presidente Notari, finito nella bufera assieme al direttore generale Pannacci, al team manager Ramacci, al responsabile del settore giovanile Mariotti e all’addetto stampa Francioni, che sono stati appunto oggetto di minaccia da facinorosi teppisti che hanno deciso di alzare le quattro croci in zona ben visibile, sul ponte della strada che porta a Pian d’Assino, alla periferia della città. Ignara di quanto fuoco ardesse sotto la cenere, la squadra si è attestata a metà classifica, con Torrente che si è chiamato fuori dalle scaramucce societarie, abile a tener lontano i giocatori da simili esempi. I rumors insistiti stabiliscono di una contrapposizione societaria verso il direttore sportivo Giammarioli, cui la tifoseria attribuisce meriti importanti per i risultati conseguiti in passato. Giammarioli che da qualche settimana è come un calciatore messo fuori rosa, è stato scavalcato nella scelta del sostituto del portiere Cucchietti. Cosa accadrà ora, auspicando che vengano individuati i colpevoli? La squadra che martedì affronta la Fermana, avvertirà qualche contraccolpo? Mentre i tifosi della curva nord del ‘Barbetti’ hanno preso le distanze dal grave atto intimidatorio, sarebbe opportuno accantonare il silenzio stampa: che a parlare sia almeno il presidente per spiegare alla gente che ha a cuore lo sport cosa sta avvenendo a Gubbio. Un presidente che firma in prima persona il comunicato di risoluzione del contratto di Andy Bongu è fuori da ogni contesto. Le Società di calcio appartengono alla collettività, il singolo dirigente può avere influenza solo su quanto avviene nel proprio giardino. Proseguire nel silenzio è inammissibile, soprattuto dopo l’intervento di Ghirelli, eugubino doc, che ha bollato come ‘banditi’ gli autori del misfatto. La trasparenza si persegue con il dialogo”.