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Scuola, la maggioranza contro i provvedimenti della Giunta Regionale. Ma il Gruppo Misto si smarca

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Liberi e Democratici, Scelgo Gubbio, Democratici per Gubbio e Socialisti Civici Popolari (non compare il Gruppo Misto che non ha condiviso il documento) prendono posizione sulla vicenda scuola con i capogruppo Emilio Morelli, Mattia Martinelli, Riccardo Biancarelli e Francesco Zaccagni.

“Il mandato conferitoci dagli elettori – spiega la nota – ci impone come maggioranza consiliare di farci garanti dei diritti di tutti, in particolare di chi, nel corso di questa lunga pandemia, sta pagando un prezzo molto alto in termini sociali ed economici. Ci stupisce, e allo stesso tempo ci sdegna, la gestione complessiva delle misure anti-Covid definite e attuate da parte della Giunta Regionale, che sembra ad oggi totalmente incapace di reagire lucidamente alla situazione di costante crescita dei contagi e, soprattutto, all’inesorabile saturazione dei reparti ospedalieri, con particolare riguardo alle terapie intensive. La decisione di chiudere tutte le scuole, asili nido e materne incluse, rientra in questa illogica gestione che sembra non guardare a numeri e dati ma a sensazioni personali dei decisori, con tentativi sconclusionati di centrare un obiettivo di salute pubblica che ormai purtroppo non appare più a portata di mano per scelte errate pregresse. Basti pensare che come ente non abbiamo contezza dei dati epidemiologici che hanno suggerito alla Giunta Regionale questa misura, dato che, sebbene le scuole compilino ed inviino alla Regione report settimanali, tali dati non sono mai stati resi disponibili ai Comuni, né tantomeno pubblicati. Per quanto ci riguarda, possiamo certamente affermare che le nostre scuole sono sicure, non essendosi mai verificati focolai specifici, ma solo contagi tra loro scorrelati e senza una
matrice comune. E in tutta questa bagarre, tra indecisioni e errate decisioni della Presidente Tesei e dell’Assessore Coletto, assistiamo a
uno scaricabarile istituzionale indegno verso i Sindaci, obbligati a farsi carico di misure restrittive nello spirito del tutto e il contrario di tutto: scuole no, scuole sì, scuole di nuovo no. Ma il vero problema non è tanto quello istituzionale, seppure gravissimo, quanto quello legato all’aggravio del carico su famiglie, personale scolastico e fornitori di servizi scolastici senza un giustificato motivo di carattere epidemiologico. Infatti certamente alla presidente Tesei sfugge che quasi tutti i genitori abbiano occupazioni lavorative che li tengono lontani da casa per molte ore, se non per l’intera giornata, e che la scuola, soprattutto asili nido, materne ed elementari, costituiscano non solo un presidio di carattere pedagogico e formativo per i più piccoli, ma anche una certezza in termini di organizzazione della vita familiare. Inoltre le scuole risultano sicuramente più sicure in termini di potenziali contagi di una babysitter estranea in casa oppure di un nonno in età fragile costretto ad un contatto continuativo con i propri nipoti, fermo restando peraltro che non tutti hanno nonni su cui contare o una babysitter pronta nel cassetto e da chiamare all’occorrenza (ammesso che abbiano il denaro sufficiente per retribuirla in assenza di ristori regionali veri e immediati nelle proprie tasche). Per non parlare poi del caos indotto nei fornitori di servizi scolastici quali mense e trasporti, i quali non si attivano
semplicemente premendo un tasto, ma hanno un’inerzia organizzativa fisiologica dovuta alla necessità di approvvigionamento e di reperimento di risorse, e questo continuo apri e chiudi sicuramente li spiazza e li
danneggia economicamente. Alla luce di tutto ciò chiediamo fermamente che la Presidente Tesei e l’Assessore Coletto abbiano d’ora in avanti rispetto per famiglie e ragazzi fortemente provati dalla pandemia, per operatori scolastici impossibilitati a gestire cambi di indirizzi così repentini e, non ultimi, per sindaci, assessori e consiglieri comunali che rappresentano anche queste categorie e ne ascoltano i bisogni”.