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Verso le elezioni 2024: Fiorucci esce di scena, Baldinelli cambia un altro partito. Nafissi c’è

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Sopra Vittorio Fiorucci. Sotto Leonardo Nafissi

Ha deciso di fare un passo indietro, anche se ufficialmente Vittorio Fiorucci non ha mai annunciato le sue intenzioni di candidarsi a sindaco se non quelle di guardare l’evolversi della situazione e lo scenario cittadino per le prospettive del dopo-Stirati. A Fiorucci avevano pensato il centrodestra e anche un pezzo di centrosinistra, ma la storia si chiude: continuerà la sua missione professionale in banca, poi non è detto che non torni in ballo per le Regionali che potrebbero tenersi tra marzo e aprile del 2025, per accorparle ad altre amministrative, pur se la scadenza naturale sarebbe ottobre-novembre 2024. Si chiama fuori dai giochi anche l’architetto Virna Venerucci, ex consigliere comunale del Pd che sui social si è espressa chiaramente: «La candidatura a sindaco non è nei miei progetti, guardo oltre». Del resto, è professionalmente gratificata con coinvolgimenti ad alti livelli.

MOSSA BALDINELLI. Da Angelo Baldinelli c’è da aspettarsi sempre di tutto. Eclettico è dire poco. In politica una ne fa, cento ne pensa. Si direbbe un’anima in pena alla ricerca dell’Arca perduta. Dopo Forza Italia e la Lega, nelle cui file è stato eletto in Consiglio Comunale nel 2019, ha rotto con il centrodestra (non a torto, in verità, viste le piroette di Salvini, così come della Meloni, su tante questioni) e a palazzo Pretorio ha optato per il Gruppo Misto. Poi, la folgorazione per Gianluigi Paragone, ex leghista poi grillino che si è messo in proprio con Italexit facendo un flop clamoroso. Baldinelli c’è rimasto male. Ultimamente ha cominciato sui social a esternare facendo intendere che una prospettiva politica ce l’ha. Finché non è comparsa una foto insieme a Davide Baiocco, ex centrocampista di Juventus, Catania e Perugia che peraltro ha cominciato la sua carriera a Gubbio dov’è adesso tornato come allenatore della Primavera 3, con l’eloquente “Il nostro candidato a sindaco a Perugia: Davide Baiocco #Bandecchi”. Stefano Bandecchi, vulcanico sindaco di Terni già presidente della Ternana calcio che ha sconfitto centrodestra e centrosinistra artefici del proprio fallimento, è il leader di Alternativa Popolare. Baldinelli continua, dunque, il giro dei partiti e potrebbe candidarsi a sindaco con Alleanza Popolare per provare a entrare in Consiglio Comunale. Ci riuscirà e soprattutto troverà primo o poi il partito buono?

NAFISSI FRENA. Le consultazioni nella propria abitazione vanno avanti: Leonardo Nafissi ha parlato con Marco Cardile, capogruppo del Pd, prospettandogli le proprie convinzioni e strategie. Nafissi cerca l’appoggio del Pd e insiste su un altro circolo alternativo e complementare all’unico che già c’è. Immancabile la discussione sulle cementerie e il Css con il solito ritornello dei rapporti con Barbetti e Colacem e l’intransigenza sui temi ambientali tanto cari alla sinistra ambientalista, soprattutto quella radicale già largamente occupata da Orfeo Goracci. Cardile ha ribadito che non ci sono spazi per altri circoli e che i percorsi vanno semmai condiviso nell’attuale assetto che si è dato il partito, senza sbilanciarsi sulle alleanze possibili.

GORACCI ESTERNA – “Goracci potrebbe essere rimasto sotto shock politico nel 2019 quando si aspettava molto più di 2.140 voti, di cui appena 190 in più sul suo nome”. Questo è stato scritto nel numero precedente di VivoGubbio, usando peraltro il condizionale e dunque non entrando, come del resto è impossibile, nella testa di chicchessia. Non è piaciuto a Orfeo Goracci, che ha sempre un conto personale aperto con la stampa, specie con i giornalisti che non fanno sconti né a lui né agli altri politici (dunque liberissimi). Sui social ha esternato, facendo il politicamente offeso nel proporre il comparativo con gli altri candidati a sindaco del 2019 e i voti riportati da ciascuno in più rispetto alle liste. L’ex sindaco ricorda di aver vinto questa singolare “gara”, ma nell’esternazione si è dimenticato però di citare taluni suoi precedenti elettorali nel computo dei voti personali rispetto alle liste a sostegno, soprattutto quelli del 2001. Chissà se anche stavolta deciderà di sporgere querela su questo articolo e sul precedente, cosa che ha fatto più volte trovando fin qui magistrati sempre attenti alla verità sostanziale dei fatti. Sorprende, al riguardo, come chi rivendica orgogliosamente radici comuniste, poi ne dimentica taluni prìncipi ineludibili come “Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire”.