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Festival del Medioevo, definito il programma con Cardini e Barbero stelle nella cinque giorni dal 20 al 24 settembre

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Il Festival del Medioevo a Gubbio

Il Festival del Medioevo apre mercoledì 20 settembre alle ore 10:30 con Franco Cardini e chiude domenica 24 a partire dalle ore 10 con Claudio Strinati e “Le meraviglie bizantine”. Nel mezzo, tanti nomi che hanno fatto dello studio storico un’arte per raccontare, quest’anno, in questa edizione 2023 che si occupa del complesso e secolare rapporto tra Oriente e Occidente.

Il direttore Federico Fioravanti prepara la cinque giorni di full immersion nella storia medievale, tra Duccio Balestracci con i suoi racconti di viaggi verso l’Oriente e la meraviglia raccontata nelle loro cronache dai viaggiatori, tra fantasia e realtà; Amedeo Feniello con Cina e dintorni e le epidemie che, non solo in tempi moderni ma anche in età medievale, arrivarono dal Sol Levante ( la peste del 1348 fu una di queste); Massimo Oldoni con il suo narrarare fuori dalla cattedra il mondo delle donne tra Occidente e Oriente; Vito Bianchi, l’autore di “Otranto 1480” che racconta l’epopea di Gengis Khan; quindi Josè Enrique Domenec con uno sguardo alla Spagna andalusa e alla lunga prensenza araba, tra suggestioni e contaminazioni.

Questi sono solo alcuni dei nomi che tornano in questa nuova edizione del festival attesa dal 20 al 24 settembre con location centrale confermata nella tensostruttura di piazzale Frondizi e nelle sale del Centro Santo Spirito per la fiera del libro, ma anche al convento di San Francesco con focus tra cui in particolare quello del 21 settembre dedicato a Gubbio.

Si confermano anche le serate d’autore. La prima mercoledì 20 settembre alle ore 21.30 è con Alessandro Barbero che nel suo modo evocativo e coinvolgente di narrare racconterà “Il mondo degli Ottomani”. La seconda serata è quella di venerdì 22 settembre con il professore di filosofia, personaggio indiscusso del web con le sue lezioni su yuotube, Matteo Saudino con “Così parlò Zarathustra”. Sabato sarà la volta di uno spettacolo dedicato alla figura dell’Otello shakesperiano, il Moro di Venezia , l’uomo venuto da altre terre, la sua coscienza del diverso che sfocia in follia.

Tornano gli incontri con le scuole e i laboratori per un’edizione che ancora una volta vuole insegnare divertendo, spiegare senza annoiare, fare della storia spettacolo nel modo in cui mai a scuola, o forse rararamente, capita di studiarla. Tutto il programma è consultabile al sito www.festivaldelmedioevo.it