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Piazzale del Teatro Romano, il gestore Sis si oppone alla delibera della Giunta Stirati. Caos parcheggi: interviene la Lega

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Il parcheggio del Teatro Romano

Un provvedimento unilaterale e arbitrario: così la Sis di Corciano, che gestisce i parcheggi a pagamento, si è espresso sulla delibera che modifica la sosta nel piazzale del Teatro Romano. Una mail durissima quella inviata alla Giunta Stirati dal gestore, che si dice pronto al confronto ma boccia in toto l’ennesimo cambiamento rispetto alla gara d’appalto del servizio. Il Comune, dopo le infinite pressioni degli operatori commerciali e professionali della zona che in 23 hanno fatto ricorso al Tar dell’Umbria e scritto perfino al presidente della Repubblica raccogliendo un migliaio di firme in una petizione, ha deciso di soddisfare le istanze popolari, anche perché si è entrati nella campagna elettorale in vista di giugno 2024. Al parere contrario di Elisa Floridi, responsabile della polizia municipale, è seguita la delibera firmata dal segretario comunale Marco Angeloni.

Così, il parcometro ora si paga nei giorni prefestivi e festivi tra il primo aprile e il 30 settembre (24 ore su 24), esclusi i giorni dei Ceri il 15 maggio, Mezzani e Piccoli, e pure dal venerdì santo al lunedì dell’Angelo, poi il 31 ottobre e primo novembre, quindi tutti i giorni dal primo al 31 agosto e dal primo dicembre al 10 gennaio.

Resta il rebus se sia autorizzato dalla Soprintendenza un parcheggio fisso a pagamento in un’area archeologica peraltro non asfaltata, e se si possano cambiare più volte le regole di un appalto come la gestione dei parcometri. La Soprintendenza non ha reso pubblica alcuna posizione sulla vicenda, mentre al contempo è subissata di critiche perché nega talvolta le autorizzazioni – come allo Spencerhill Festival – per far svolgere nel parco del Teatro Romano gli spettacoli di forte richiamo.

In mezzo c’è la Sis che gestisce 735 parcheggi a pagamento e con gli incassi delle multe notevolmente lievitati (il 65 per cento va al Comune), che si è aggiudicata l’appalto a certe condizioni poi mutate nel tempo, come la sbarra ancora inattiva in piazza Quaranta Martiri accanto all’edicola e nello stesso piazzale del Teatro Romano.

“I parcheggi a pagamento tornano liberi ma la Giunta Stirati dimentica di avvisare gli uffici comunali: cittadini multati”. A intervenire sono i consiglieri comunali della Lega, Michele Carini e Sabina Venturi: “Ci siamo occupati già qualche mese fa della gestione scellerata dei parcheggi nel comune di Gubbio, dettata solo dalla volontà di fare cassa. Con apposita delibera approvata dal consiglio comunale erano infatti diventate a pagamento diverse aree di sosta, che prima erano libere o a disco orario, della città. Tra queste aree anche quella del Teatro Romano. Ebbene, la Giunta Stirati ha deciso di tornare sui proprio passi: con una nuova delibera datata 1 settembre 2023, la sosta nell’area archeologica è tornata libera nei giorni feriali mentre è a pagamento in tutti i giorni prefestivi e festivi compresi tra il 1 aprile ed il 30 settembre di ogni anno con alcune eccezioni.
Tuttavia, molti automobilisti che non hanno pagato il ticket del parcheggio, hanno trovato attaccata sul parabrezza dell’auto poiché la segnaletica non era stata aggiornata ed i vari cartelli riportavano ancora le vecchie indicazioni. In altre parole: i vigili hanno fatto solo il loro dovere. L’amministrazione ha preso una decisione tardiva impedendo agli uffici preposti di predisporre gli atti necessari per adeguarsi alla volontà politica. Non hanno consentito ai dipendenti comunali di operare tempestivamente ed evitare quindi che ci fosse un periodo di tempo in cui la non chiarezza delle informazioni potesse poi generare un cattivo servizio ai cittadini.
Che fine faranno queste multe? I cittadini dovranno mettere mano al portafoglio e pagare la sanzione? Speriamo di no, visto che l’errore è da imputare alla cattiva gestione dell’amministrazione politica. Situazioni incresciose come questa non devono più verificarsi: serve rispetto per i cittadini”, concludono Carini e Venturi.