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È morto Antonio Rosellini. S’impegnò per portare il Brasile a Gubbio in vista del Mondiale di Italia ’90

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Antonio Rosellini

È morto Antonio Rosellini, il decano degli agenti Fifa. Aveva compiuto 89 anni lo scorso gennaio e, nato a Foligno, viveva in Brasile. Il suo nome è legato ai tantissimi campioni brasiliani sbarcati in Italia dopo l’apertura delle frontiere nel 1980: Falcao e Cerezo alla Roma, Careca e Alemao al Napoli, Junior al Torino.

Ha avuto un ruolo importante anche nel ritiro del Brasile di Lazaroni a Gubbio, con il quartier generale al park hotel “Ai Cappuccini”, per il Mondiale di Italia ’90. Si era anche messo al lavoro per portare a Gubbio qualche campione di quella Selecao nel 2020 nel trentennale di quel ritiro pre-mondiale, ma la pandemia aveva bloccato tutto.

Inizialmente nelle assicurazioni, Rosellini tra gli anni ’70 e ’80 ha cominciato a girare il sud America per organizzare amichevoli in Europa fino a portare giocatori di valore assoluto che hanno reso più competitiva la Serie A.