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Secondi d’Italia, ci aveva già pensato la delegazione di Gubbio dell’Accademia Nazionale della Cucina oggi esclusa dall’evento

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Sulla scia dei Primi d’Italia a Foligno (quanti rimpianti per Gubbio che aveva ideato la Festa della Pasta poi abbandonata) e dei Dolci d’Italia a Spoleto, ora Gubbio ci prova con Secondi d’Italia, in programma venerdì 3 e sabato 4 novembre con la buona carne protagonista nell’evento organizzato dal Comune con il coinvolgimento di vari organismi e associazioni.

È corretto dire che Gubbio ci riprova e che stavolta c’è una dimenticanza gravissima perché non è stata coinvolta la delegazione eugubina dell’Accademia Nazionale della Cucina (Anc), da sempre sensibile e collaborativa nei confronti di chi sul territorio porta avanti progetti e incontri che permettono di divulgare e far conoscere le tradizioni della buona tavola e le produzioni locali che sono la base e l’anima della cucina italiana.

L’associazione, che a Gubbio vede delegato il medico veterinario Giovanni Battista Pauselli, esterna il disappunto per non essere stata coinvolta in questo appuntamento, nella convinzione che sarebbe stata in grado di fornire un contributo senza dubbio importante.

Basta ripercorrere, infatti, precedenti esperienze che hanno peraltro esaltato proprio le carni. Dal 14 al 16 novembre 2014 venne organizzato un evento sul “quinto quarto” con tre giorni di degustazioni e incontri sotto gli Arconi e nelle tre taverne ceraiole. Fu proprio in quell’occasione che l’Accademia organizzò una giornata di relazioni con il coinvolgimento dei professori Augusto Ancillotti, il compianto Giuseppe Montanari, Giancarlo Sollevanti, lo stesso dottor Giovanni Battista Pauselli e altri. Nella giornata dei lavori venne illustrata la storia della Cesna, passando per le Tavole Eugubine arrivare a illustrare le carni locali, i tagli e le tradizioni eugubine.

La delegazione di Gubbio dell’Accademia aveva già assunto un’iniziativa il 22 maggio 2003 quando con atto notarile presso lo studio del professionista Francesco Panni era stata depositata la ricetta della crescia sul panaro col friccò, alla presenza della consulta dell’Accademia, con l’allora delegato Gianfrancesco Maria Chiocci, il vicesindaco Palmira Barchetta, il vicepresidente della Comunità Montana Alto Chiascio Renzo Menichetti e il rappresentante della Federazione regionale cuochi Vinicio Rosati.