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Città Futura pronta a riunire l’assemblea per decidere definitivamente sulle primarie. I vertici perugini del centrosinistra allibiti dal teatrino

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Il vicesindaco Alessia Tasso e Leonardo Nafissi di Città Futura

Si sta incartando il campo largo del centrosinistra sul braccio di ferro tra i partiti pronti a convergere sulla candidatura del vicesindaco Alessia Tasso (LeD e Psi in prima linea, a rimorchio Pd e 5 Stelle ormai sempre più comprimari dopo la pesante sconfitta elettorale in Abruzzo dov’è sceso dal 19 al 7 per cento) e Città Futura che vuole Leonardo Nafissi.

Al tavolo ieri sera (lunedì 11 marzo) c’erano per i LeD il sindaco uscente Filippo Mario Stirati, il vicesindaco Tasso e il coordinatore del movimento Maria Rita Rogari; per il Psi il segretario regionale Federico Novelli con l’assessore Gabriele Damiani e il consigliere comunale Francesco Zaccagni; per il Pd il segretario regionale Tommaso Bori con i consiglieri comunali Marco Cardile e Giovanni Manca, e il segretario eugubino Massimiliano Grilli; per il Movimento 5 Stelle il consigliere regionale Thomas De Luca con i consiglieri comunali Rodolfo Rughi e Mauro Salciarini; per Città Futura Nafissi con il consigliere comunale Giorgia Gaggiotti di Scelgo Gubbio e new entry Giuliano Monacelli (ex dipendente comunale e trascorsi con Sel).

Ci sono state continue pressioni su Città Futura per uscire dall’impasse utilizzando lo strumento delle primarie. Giorgia Gaggiotti ha insistito sulla necessità di cambiare, sebbene stia sostenendo e votando tutti gli atti della Giunta Stirati, e Nafissi ha elogiato Stirati per il lavoro svolto imputandogli al contempo di non aver fatto crescere chi ha attorno. La delegazione di Città Futura ha annunciato l’indizione di un’assemblea in tempi stretti per assumere una posizione definitiva, con Stirati che ha ravvisato verso la fine della riunione una disponibilità da parte di Città Futura ad accettare le primarie. Nelle tensioni, la delegazione di Città Futura si è alzata per abbandonare bruscamente i lavori ritenendo di essere stata messa all’angolo e sostanzialmente esclusa: il resto dei presenti li ha invitati a restare per proseguire le trattative. Nel bailamme anche la proposta del piddino Manca che ha esortato il grillino Rughi a candidarsi per le primarie. Il rebus rimane.

A un certo punto è riemersa la vecchia storia del sostegno non unanime all’interno dei LeD a Nafissi nel 2019 quando è stato candidato alle regionali con un chiaro riferimento ad Alessia Tasso. Questo passaggio viene interpretato da taluni negli stessi LeD come una ripicca perché a Nafissi sono mancati meno di 300 voti per l’elezione in Consiglio Regionale (1.843 preferenze rispetto alle 2.136 di Andrea Fora eletto) reputandone responsabile proprio Tasso.

Gli esponenti regionali dei partiti hanno assistito a tratti allibiti a quello che, come battuta, qualcuno ha definito “teatrino”, traendone l’impressione di una guerriglia urbana più personalistica che politica.