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Insediato il nuovo Consiglio Comunale senza sorprese: Stefano Ceccarelli è presidente.

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Stefano Ceccarelli

Non ci sono state sorprese: Stefano Ceccarelli è il nuovo presidente del Consiglio Comunale di Gubbio. L’alfiere della sinistra eugubina, 56 anni, consigliere provinciale dal febbraio scorso e una lunga militanza in diversi partiti ora eletto con la lista civica Liberi e Democratici (LeD), è stato scelto soprattutto per l’esperienza ottenendo i 16 voti della sua coalizione alla quinta votazione, quando è scattata la maggioranza semplice. Fino alla quarta votazione (dove servivano due-terzi), Ceccarelli è stato tenuto coperto (un solo voto nella prima tornata per poi sparire tra schede bianche e altri nomi in ordine sparso) tanto che a sorpresa ha ottenuto 9 voti Alessio Bazzurri di Scelgo Gubbio, sul piede di guerra dopo l’ufficializzazione della giunta costringendo Stirati a un summit da cui è scaturito il rimpasto programmato con il neo esecutivo sotto costante osservazione. La crisi è rientrata con Bazzurri che ha detto come la giunta sia “a insindacabile giudizio del sindaco, quindi verrà valutata sul campo e senza preconcetti di sorta”.

I PRIMI PASSI. All’insediamento dell’assemblea di palazzo Pretorio erano assenti Rodolfo Rughi, candidato sindaco dei 5 Stelle, e l’assessore Giordano Mancini di Scelgo Gubbio. Stirati ha giurato e ha comunicato la composizione della giunta, con le critiche feroci di Marzio Presciutti Cinti (centrodestra), mentre Orfeo Goracci ha chiesto e per ora non ottenuto di poter sedere  sul banco di estrema sinistra come nel 1988 alla sua prima consiliatura, rimandando ogni giudizio sulla giunta.

La seduta d’insediamento si è aperta con le prime parole del presidente incaricato  Riccardo Biancarelli, in quanto il più votato tra i consiglieri con 261 preferenze (Alessia Tasso con 639 voti era già stata nominata assessore), che ha invitato a superare le divisioni e le distanze nell’interesse dei cittadini pur nel rispetto dei ruoli di maggioranza e opposizione. Questa esortazione è stata ripresa da Stirati che ha ricordato, come esempio del ruolo di sindaco, la figura di Emanuele Crestini, il primo cittadino di Rocca di Papa morto nell’esplosione dovuta a una fuga di gas nel palazzo comunale dopo aver fatto uscire tutti i dipendenti. I LeD hanno quindi ottenuto, dopo quattro assessorati oltre al sindaco, anche la presidenza dell’assemblea nella votazione decisiva dove hanno ottenuto preferenze anche Bazzurri (5) e Lorena Anastasi (3) dei Socialisti Civici Popalari eletta vicepresidente della maggioranza, mentre Angelo Baldinelli della Lega è il vicepresidente proposto dalle minoranze.