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L’impero industriale e l’uomo buono sempre sorridente: il Sor Giovanni lascia un’impronta forte

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Giovanni Colaiacovo

E’ stato l’imprenditore, fondatore con i fratelli di un impero nel cemento, e l’uomo dall’immagine più che bonaria, tanto che chi aveva il privilegio della confidenza lo chiamava Sor Giovanni quando si fermava amabilmente a parlare con lui soprattutto incontrandolo a passeggio in corso Garibaldi a due passi da casa. Se n’è andato a 85 anni, ieri all’ospedale di Branca dove si trovava ricoverato da alcuni giorni per un malore improvviso dal quale non si è più ripreso.

E’ stato fondatore del gruppo Colacem insieme ai fratelli Pasquale, Franco e Carlo, che lascia con i figli Gabriella, Maria Carmela, Ubaldo e Lucia, oltre ai nipoti. In Colacem ricopriva da lungo tempo il ruolo di presidente. La notizia ha fatto rapidamente il giro della città che ha testimoniato il profondo cordoglio anche sui social. Ha rappresentato, con il marchio di famiglia, per oltre cinquant’anni una realtà industriale leader in Umbria e nel Paese.

La sua figura si lega a tanti aspetti anche della vita sociale e associativa cittadina. Era apprezzato e stimato per le qualità umane, oltre che per le capacità che hanno contribuito a costruire un gruppo forte e radicato partito come Colacem e cresciuto con la holding Financo fino a espandersi oltre frontiera e oltre oceano. Giovanni Colaiacovo era particolarmente legato alla città e alle sue tradizioni. Sentiva con totale partecipazione la Festa dei Ceri: era un ceraiolo di Sant’Ubaldo e aveva intensamente vissuto con orgoglio l’investitura di suo figlio Ubaldo Capodieci nel 2010, così come emotivamente coinvolto quando era toccato al fratello Pasquale nel 1962.

Era in prima linea anche nell’appoggiare l’attività dell’associazione Maggio Eugubino e di altre realtà associative, cui la famiglia Colaiacovo ha dato sempre sostegno. Un’altra passione è stata il calcio per il legame con il Gubbio, di cui Colacem è sponsor fin dagli anni ’80, che seguiva dalla sua poltroncina in tribunan (la società con il presidente Sauro Notari ha espresso un ricordo e il cordoglio). Amava Gubbio con tutta la bella semplicità che gli è sempre stata riconosciuta e che non ha mai nascosto come segno d’identità di cui andare fiero.