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Goracci batte tutti sul tempo: chiede l’intitolazione di una via a Gino Strada a 24 ore dalla morte

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Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 24-01-2019 Roma Politica Gino Strada ospite di Otto e Mezzo Nella foto Gino Strada Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 24-01-2019 Roma (Italy) Politic Gino Strada guest for Otto e Mezzo In the pic Gino Strada

La politica non perde mai occasione per dare e mostrare il peggio di sé tra strumentalizzazioni e ipocrisie. Come la richiesta, in tempo record senza neanche il funerale, di intitolare una via, una piazza o uno spazio pubblico a Gino Strada scomparso il 13 agosto scorso.

Ha battuto tutti sul tempo l’ex sindaco Orfeo Goracci che ieri, sabato 14 agosto, ha presentato a 24 ore dalla morte un ordine del giorno ricordando che nel 2004 decise con la sua maggioranza tutta ideologica di assegnare la cittadinanza onoraria a Strada, che mai è venuto a Gubbio con il rischio che non sapesse neanche dove fosse e che sicuramente nessun legame ha mai avuto con il territorio eugubino (presupposto fondamentale per conferire un riconoscimento del genere).

Mentre c’è un elenco di eugubini illustri che attende un segnale di attenzione per restare nella memoria della collettività, Goracci si precipita, nella gara a cronometro tra i politici per cavalcare umori popolari peraltro divisivi e sicuramente di parte, a chiedere l’intitolazione per Strada puntando sulla forte ideologizzazione del Consiglio Comunale che teme per la stragrande maggioranza di farsi scavalcare a sinistra.

Goracci nel suo ordine del giorno ricorda del 2004 una personale posizione politico-ideologica con la quale era stata motivata la cittadinanza onoraria: “Eravamo nel pieno del conflitto in Iraq – scrive il consigliere comunale di minoranza -, la sintonia con il pensiero e l’agire di Strada erano totali. Eravamo il Comune che espose la bandiera della pace sulla facciata di palazzo Pretorio”.

La maggioranza del sindaco Filippo Mario Stirati si interrogherà sul tempismo di Goracci e probabilmente si accoderà per marcare il perimetro politico-ideologico rispetto al tradizionale elettorato eugubino.