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Aumento dei costi cimiteriali: Giunta Stirati nella bufera. Nella maggioranza c’è chi non sa nulla

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Il cimitero centrale di Gubbio

Sta suscitando grosse reazioni polemiche l’aumento dei costi del servizio cimiteriale, che entrerà in vigore dal prossimo primo ottobre secondo talune rivelazioni non ancora annunciate pubblicamente dalla Giunta Stirati.

Le anticipazioni di vivogubbio.com, rilanciate sui social, hanno scatenato i commenti più disparati, fortemente critici e anche ironici per la decisione – al momento non confermata né smentita dalla Giunta Stirati – di portare la tariffa dei servizi al cimitero da 104 a 250 euro. Di questa cifra considerevole, i due-terzi finiranno nelle casse comunali e il resto alla cooperativa che gestisce il servizio.

Si tratta di aumento percentualmente clamoroso nelle proporzioni e senza alcun dibattito in seno alla maggioranza che sostiene il sindaco Filippo Mario Stirati, visto che dall’interno della coalizione c’è chi assicura di non saperne nulla e non l’ha presa affatto bene. Ci sono settori della maggioranza che ritengono l’attuale momento politico-amministrativo un lento decadimento verso il 2024, con parte dei soggetti in campo impegnati più a definire il proprio futuro personale che a gestire e risolvere i problemi della città.

Dalla Giunta Stirati sarebbe emersa come giustificazione per un aumento così sconsiderato e ritenuto gravissimo in tempi di crisi economica come questo, oltre che fatto passare sotto silenzio, l’allineamento della tariffa di Gubbio rispetto a quella di altri Comuni, come se le realtà comunali fossero tutte uguali anche in termini di servizi generali e infrastrutturali.

E’ certo che il Comune di Gubbio si ritrova continuamente alle presenze con le negative ripercussioni di bilancio per le risorse economiche assorbite soprattutto dalla discarica di Colognola, il fallimentare Puc di San Pietro e la società di proprietà comunale Gubbio Cultura e Multiservizi.

E’ del tutto evidente come la Giunta Stirati sia attivamente impegnata in un rastrellamento continuo di soldi da ogni dove e ha puntato l’indice in modo forte sui servizi cimiteriali, ricordando la contestatissima decisione di impedire alle famiglie di poter utilizzare i lumini a batteria costringendo tutti coloro che vogliono illuminare le tombe dei propri cari ad allacciarsi alla rete elettrica sobbarcandosi costi che peraltro con la crisi energetica in corso ha visto aumentare notevolmente. Anche in questo caso il Comune ci guadagna.

La Giunta Stirati ha motivato la scelta dei lumini adducendo che al cimitero le batterie venivano gettate ovunque, ma ci sono testimonianze sul fatto che tale circostanza non risponde a verità.