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Strada della Contessa, tra disagi e danni economici prende il sopravvento la desolazione. Flaminia deserta

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La bretella a valle della strada della Contessa vista dal viadotto prima della galleria

Desolazione fa rima con devastazione, guardando alle ripercussioni quotidiane dei lavori per i quali è chiusa, dal 17 aprile scorso, la strada della Contessa. Disagi e danni all’economia prendono il sopravvento. Ormai è un deserto – riferisce il Messaggero nell’edizione umbra di oggi martedì 25 aprile – la strada di collegamento con l’entroterra pesarese e la riviera Adriatica. Sulla Flaminia hanno rinunciato a transitare larga parte dei mezzi, contribuendo ad aggravare l’isolamento di Gubbio, oltre che dei territori marchigiani come Cantiano, Cagli e Acqualagna.

Le proteste si amplificano con le accuse ad Anas e Regione per non aver studiato una diversa modalità di rifacimento del viadotto dopo aver regolamentato per più di un anno il traffico con il senso unico alternato, e al Comune per non aver concretizzato un piano sfruttando le due vie alternative. Il vecchio tratto a valle della Contessa è stato sistemato da Anas dopo infinite pressioni ma si rivela insufficiente perché è stato solo asfaltato, mentre la strada verso Larciacornacchie e Madonna della Cima non è stata neanche presa in considerazione.

La Giunta Stirati non ha destinato soldi per fronteggiare l’emergenza, mentre c’è chi pensa a esposti e denunce per chiedere alla procura di Perugia di verificare. I disagi aumentano con il traffico locale dirottato verso Scheggia e la Gola del Bottaccione tra le complicazioni anche per gli studenti in arrivo dalle Marche.

I titolari delle attività commerciali e ricettive lungo la Contessa e la Flaminia rilanciano le preoccupazioni per il drastico calo di lavoro: alcuni utilizzano i dipendenti che monitorano il traffico sulla Flaminia per decidere se restare aperti o no, visto che il traffico si è azzerato e in molti vivono di turismo.

Per tenere alta l’attenzione prosegue la raccolta firme, nella petizione gestita dall’avvocato Luigi Santioni per conto delle attività lungo la Contessa, che chiede il rigoroso rispetto dei termini di esecuzione dei lavori, le risposte concrete su ristori e sgravi fiscali in favore delle attività (stimato un calo degli incassi dell’80 per cento), l’organizzazione completa ed efficiente della viabilità alternativa.

Le firme vengono raccolte a Gubbio, così come a Cantiano, Pontedazzo, Cagli, Secchiano, Smirra e Acqualagna. Sulla vecchia strada a valle della Contessa, infine, la situazione degenera: tensioni sfociate in animate discussioni tra automobilisti per disagi sempre più insostenibili.