Home Attualità Riaperta la Contessa, restano i guai sulla Flaminia da Cantiano al Furlo

Riaperta la Contessa, restano i guai sulla Flaminia da Cantiano al Furlo

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La strada statale numero 452 della Contessa è tornata agibile, lasciandosi dietro disagi, proteste e polemiche – soprattutto per la drammatica gestione della viabilità alternativa – ma anche una bella dose di ironia quando si è rinunciato al taglio del nastro (sottolineato a colpi di satira dal quotidiano Il Messaggero edizione Umbria nella rubrica “Foglie 2023”) per tagliare a fette un panettone che l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Enrico Melasecche ha definito “più duro del cemento”.

Le preoccupazioni e le difficoltà rimangono. Anas, travolta dal marzo 2022 dalle critiche insieme a Comune e Regione per il semaforo e poi il cantiere, ha preannunciato altri lavori sul fronte marchigiano che dovrebbero essere realizzati nel 2024. Il compatimento unico Umbria-Marche di Anas sta gestendo malissimo i lavori. Ma c’è la situazione pesantissima sulla via per il mare da Cantiano alla galleria del Furlo con i lavori infiniti. Il sindaco di Cantiano, Alessandro Piccini, in un video sui social, oltre a motivare la sua assenza all’inaugurazione di ieri mattina per aver ricevuto l’invito soltanto venerdì ed essersene accorto alla riapertura ieri degli uffici comunali (se n’è parlato in verità da svariati giorni al di là dell’invito formale), parla dei lavori nel tratto della Flaminia e il traffico che in direzione Gubbio viene dirottato all’interno del centro abitato.

Piccini rivela che i lavori sono fermi dopo una ispezione sul cantiere da parte dell’Ispettorato del lavoro. Sarebbero state riscontrate irregolarità e questo ha di fatto sospeso l’intervento che va avanti ormai da un paio di anni tra infiniti disagi, anatemi e proteste verso Anas e le istituzioni che spalleggiano questo “carrozzone” del tutto inadeguato e inefficiente. I problemi sulla Flaminia verso Fano proseguono all’altezza di Acqualagna e alla galleria del Furlo. I cantieri sono quasi sempre deserti con le tempistiche ormai dilatate.

Le prospettive sono perfino peggiori: si parla di nuove chiusure e semafori. I sindaci dei Comuni interessati, da Gubbio a Fano, organizzano incontri e conferenze stampa per lanciare proclami e chiacchiere senza dare alcuna risposta concreta ma limitandosi a parlare di sollecitazioni verso Anas e a mantenere rapporti istituzionali formali che non producono alcun risultato per la collettività.