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Dopo Gubbio-Fano: al setaccio video e testimoni per risalire ai responsabili dell’agguato ai tifosi marchigiani

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Testimonianze, foto e video per passare al setaccio i momenti terribili registrati domenica notte all’ingresso della variante della strada statale Pian d’Assino, dalla rampa che risale dietro lo stadio Barbetti, dopo la partita di Coppa Italia tra Gubbio e Fano. Le indagini sono condotte a ritmo intenso e il cerchio potrebbe stringersi da un momento all’altro: la Digos e i Carabinieri della Compagnia di Gubbio guidata dal capitano Fabio Del Sette vogliono infatti fare presto per raccogliere tutti gli elementi disponibili, ricostruire i fatti ed emettere i provvedimenti punitivi verso i responsabili dell’agguato nei confronti della decina di tifosi fanesi che in un pulmino stavano rientrando a casa, avendo come apripista un’auto con lampeggiante della polizia. Improvvisamente sono spuntati fuori da una scarpata diversi tifosi del Gubbio (sarebbero stati una trentina) che hanno invaso la strada bloccando il mezzo marchigiano per cominciare a insultare, minacciare e tirare sassi.

I PARTICOLARI. Sono andati in frantumi dei vetri del pulmino con gli occupanti terrorizzati dalla scena con tutte le preoccupazioni del caso per il clima di agitazione e il fare minaccioso di quanti hanno messo in atto il raid. Tira aria di Daspo e non sono esclusi anche altri risvolti di tipo penale con gli agenti delle forze dell’ordine decisi a fare chiarezza mettendo in atto tutti i sistemi d’indagine nel ricostruire dettagliatamente la vicenda. C’è anche da verificare l’eventuale coinvolgimento di una decina di ultras del Forlì (tifoseria gemellata con quella rossoblù) che hanno seguito la partita apponendo anche uno striscione. Tra le situazioni oggetto di approfondimento, c’è il fatto che alcuni tifosi hanno lasciato lo stadio prima del fischio finale e potrebbero quindi aver premeditato l’agguato. Per questo sono state chieste alla società rossoblù le immagini delle telecamere istallate al Barbetti.

I RISVOLTI. Gli inquirenti si sono attivati per reperire altri filmati che potrebbero essere stati registrati dagli impianti di videosorveglianza della zona, oltre a compiere le verifiche sui concitati momenti dell’aggressione quando il pulmino è stato bloccato, verificando al contempo se i malintenzionati hanno agito a volto coperto (coperto da sciarpe?). Si sono temute conseguenze peggiori poiché l’agguato è avvenuto in una zona abbastanza buia sulla variante che è particolarmente transitata, con il passaggio dei mezzi talvolta a velocità sostenuta. In questo senso è andata bene e si è tirato un sospiro di sollevo visto che in quegli istanti non ci sono state situazioni di pericolo. Si stanno raccogliendo testimonianze in più direzione, con la massima riservatezza, e non è escluso che ai fanesi vittime dell’agguato possano essere mostrate delle immagini per agevolare l’individuazione dei responsabili che in queste ore potrebbero sentirsi accerchiati.