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Parla sardo il 53esimo Trofeo Fagioli: Omar Magliona vince e quasi “cancella” Faggioli

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Il podio del "Fagioli" 2018: da sinistra Domenico Scola jr., Omar Magliona, Domenico Cubeda e il presidente del CECA Luca Uccellani

Prende la via della Sardegna l’edizione numero 53 del Trofeo “Luigi Fagioli”: dopo innumerevoli tentativi è finalmente arrivata l’ora di Omar Magliona, che lungo i tornanti della Gola del Bottaccione trova quel successo a lungo sognato ma mai arrivato, sempre chiuso negli anni passati da mostri sacri della disciplina come il compagno di squadra e amico Simone Faggioli e ultimamente da Domenico Scola jr. Stavolta non ce n’è stato per nessuno, con Magliona che è andato ad un passo da un clamoroso upset mancando il record assoluto sulle due manche per soli 15 centesimi, nonché quello sulla singola salita di appena 11 centesimi. “Se lo avessi fatto, Simone mi avrebbe licenziato”, c’ha scherzato su il pilota sardo, che a Gubbio ha conosciuto tanti momenti indimenticabili della sua carriera. “Proprio 10 anni, nel 2008, mentre correvo il “Fagioli” nacque mia figlia, che in effetti non mi ha mai perdonato quell’assenza… così il primo pensiero va a lei che mi sostiene sempre e alla quale sottraggo tanto tempo. Ma ci tenevo tantissimo a vincere a Gubbio soprattutto per dedicare la vittoria a Mauro Rampini, che oltre ad essere stato un grande pilota era un amico sincero, protagonista di tanti fine settimana vissuti accanto. La sua assenza s’è fatta sentire in questa edizione e mancherà anche negli anni a venire. Vincere quest’anno, a pochi giorni dalla sua scomparsa, ha un valore davvero speciale”. Magliona ha incrementato il vantaggio su Domenico Cubeda nella classifica del campionato italiano, ma ha davvero offerto una prova superlativa: “La macchina andava bene, la pista era fantastica. Probabilmente la pioggia caduta sabato sera l’ha resa ancor più veloce. È venuto fuori un gran tempo, del record sfiorato non è che mi importi molto, perché quel che contava era vincere e sono davvero orgoglioso e molto, molto contento”.

PODIO CHE VALE Domenico Scola jr. aveva conquistato le ultime due edizioni del “Fagioli”. Ma quest’anno ha scelto di non gareggiare nel CIVM e solo in virtù del rapporto di amicizia che lo lega al CECA ha deciso di prendere parte alla gara. E con una vettura di classe 2000, opposto ai 3000 di Magliona, Cubeda e Fattorini, il pilota calabrese ha centrato un clamoroso secondo posto assoluto, vincendo il proprio raggruppamento e stracciando il record della classe CN 2000 che apparteneva a Christian Merli. “Non mi aspettavo davvero un tempo così basso, sono davvero sorpreso. Pensare di poter competere per la vittoria, poi, era davvero fuori discussione. Invece sono stato lì con i migliori, ho guidato bene nonostante avessi un po’ di “ruggine” data dall’inattività. È sempre speciale correre questa salita, onestamente me ne torno a casa davvero sorpreso, ma in maniera positiva”. Scola jr. s’è messo alle spalle pure Domenico Cubeda, che è sceso di un gradino rispetto all’edizione 2017: “Tutto sommato c’è di che essere contenti perché la macchina che ho portato presentava delle modifiche sostanziali rispetto alla prima parte di stagione e dunque non potevamo essere al top. Diciamo che ho spinto più che potevo, ma qualcosina c’è mancato e sono stati bravi Omar e Domenico a starmi davanti. Gubbio è sempre emozionante e personalmente il bilancio del week-end è positivo, benché chiaramente in campionato abbiamo perso un po’ di punti preziosi”.

FATTORINI, CHE RABBIA! La top ten è completata dal giovane Angelo Marino, ottimo quarto benché esordiente a Gubbio, e a seguire da Francesco Conticelli, Federico Liber, Ivan Pezzolla, Cosimo Rea, Vincenzo Conticelli e Sergio Farris. Il grande deluso è però Michele Fattorini: il pilota umbro, accreditato di una piazza sul podio (era a 0,67 da Magliona al termine della prima salita), ha dovuto pagare dazio alla sfortuna, con la sua vettura che s’è fermata dopo appena 35 secondi di manche in gara 2. Un’annata davvero in contumacia per Fattorini, alle prese con i problemi della sua Osella Fa30 Zytek dai quali non sembra più riuscire a venire fuori. Il ritiro è costato al pilota orvietano anche il successo nel primo memorial “Mauro Rampini”, premio assegnato al pilota umbro meglio piazzato nella classifica assoluta: è stato Alessandro Alcidi, 16esimo al traguardo, a ricevere dalle mani di Giovanni Rampini (figlio di Mauro) il trofeo fortemente voluto dal comitato organizzatore.

PROFETI IN PATRIA Tra i piloti eugubini in gara, menzione di merito per Omar Fiorucci e Paolo Biccheri: il primo si è imposto nel gruppo E1 Italia +3000 con due favolose manche da 2’02 (record personale lungo il Bottaccione) chiudendo 54esimo assoluto, il secondo ha fatto altrettanto vincendo il proprio raggruppamento nei Racing Stars Plus con due manche a suo modo paritetiche (2’09) a un anno di distanza dall’ultima gara disputata, costretto ai box da un infortunio al tendine d’Achille (76esimo posto nella generale). La sfida in “famiglia” tra Gianni e Riccardo Urbani, entrambi al volante di una Mini Cooper, ha visto uscire vincitore quest’ultimo grazie a una fantastica seconda manche con la quale ha piegato la resistenza dell’esperto papà. La truppa della Speed Motor (18 piloti al via) ha visto tra gli altri impegnato il presidente della scuderia Tiziano Brunetti (129esimo assoluto): oltre a Marino, che ha chiuso al quarto posto, da segnalare il 17esimo di Damiano Manni, mentre Luca Bazzucchi ha chiuso 37esimo. Appena fuori dalla top ten l’attore (ma pilota per passione) Ettore Bassi, tornato al via del “Fagioli” a 5 anni di distanza dall’ultima apparizione, e gravato anche dal fatto di non aver potuto girare nella giornata di sabato per problemi sulla propria Osella. Giulia Pedroni ha conquistato la Coppa delle Dame, riservata alle donne.

BONUCCI DA RECORD Lo spettacolo non è mancato nemmeno per ciò che riguarda le auto storiche, nelle quali l’eterno Uberto Bonucci ha conquistato l’11esima vittoria assoluta a Gubbio, di fatto eguagliando il primato di Simone Faggioli. Bonucci nell’occasione ha persino abbassato il record del tracciato che lui stesso aveva realizzato nel 2015: i nuovi crono sono 3’35.14 sulle due manche di gara e 1’46.75 sulla singola salita. Alle spalle del pilota toscano il cremonese Piero Lottini e il “fratellino” Andrea Bonucci, che al “Fagioli” si vede di rado ma che a quanto pare sembra voler ricalcare appieno le orme del fratello maggiore.

AD OTTOBRE IL MASTERS L’edizione 2018 del “Fagioli” ha rappresentato una sorta di prova generale in vista del FIA Hill Climb Masters, in programma dal 12 al 14 ottobre proprio a Gubbio. SI tratta di un vero e proprio campionato europeo che raggrupperà in città i migliori interpreti di 20 nazioni continentali, pronti a sfidarsi sia per il titolo individuale che per l’ambita coppa delle nazioni. In quell’occasione si registreranno quasi certamente numeri superiori in fatto di presenze a livello di pubblico e la macchina organizzativa dovrà essere pressoché perfetta, tanto che interesserà tutta la città (è prevista la cerimonia d’apertura e di premiazione in piazza Grande). Omar Magliona, salvo sorprese, sarà protagonista al pari di tanti big nazionali come Faggioli e Merli: per Gubbio una vetrina coi fiocchi.