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Addio Calogero Alessi, figura di spicco della politica eugubina e regionale

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Calogero Alessi

Si è spento Calogero Alessi, figura di spicco della Democrazia Cristiana ai tempi d’oro prima di Tangentopoli e poi dirigente di Ppi, Margherita e partito Democratico, ricoprendo incarichi istituzionali e tecnici di alto livello.

Il dottor Alessi si è spento ieri sera (venerdì 3 febbraio) all’Hospice di Perugia, dov’era stato trasferito da qualche giorno dall’ospedale di Branca e dopo aver lottato con un tumore. Da oggi pomeriggio (sabato 4 febbraio) la salma è stata composta all’obitorio mortuaria dell’ospedale di Branca.

I funerali avranno luogo lunedì 6 febbraio, alle ore 14.30, nella chiesa parrocchiale di Sant’Agostino. Lascia il figlio Diego, i fratelli e la sorella.

Era nato il 7 gennaio 1940 e si era impegnato fortemente fin da giovanissimo per dare un apporto nella crescita e sviluppo della propria città. Ha mosso i primi passi in politica come allievo e collaboratore dell’altro storico rappresentante della Dc eugubina Vinicio Baldelli. Da sempre impegnato sulla tematica economica e sociale del territorio eugubino, si è battuto fino in fondo per togliere dalla marginalità questa zona dell’Umbria sempre più attratta dalle Marche con cui ha condiviso il periodo di splendore del Ducato dei Montefeltro.

Fece nel 1976 una prima esperienza elettorale candidandosi alla Camera dei Deputati, senza risultare eletto, ma entrò in consiglio regionale nelle elezioni del 1985 e venne confermato nel 1990. Si distinse nell’assemblea regionale per la sua particolare sensibilità istituzionale tanto che fu chiamato a presiedere la commissione istituita per la prima revisione dello Statuto regionale. In questa funzione si ricordano i suoi appassionati interventi nell’assemblea, da autorevole rappresentante dell’opposizione, per dare un carattere di unità alla riscrittura dello Statuto, quell’unità sui temi istituzionali che ha segnato i primi anni della stagione regionalista dell’Umbria. La sua esperienza come direttore dell’Enasarco, l’ente di tutela dell’artigianato regionale, ha qualificato anche il suo impegno regionalista su i temi economici e sociali del territorio umbro.

Professionalmente, dopo alcuni anni da insegnante nelle scuole medie, ha ricoperto incarichi nell’Enalc (Ente nazionale per l’addestramento dei lavoratori del commercio), è stato direttore dell’Artigiancassa prima in Umbria e poi in Lombardia. Dirigente della Dc umbra fino al dissolvimento, aderì al partito Popolare e scelse il campo del centrosinistra, prima con i popolari di Gerardo Bianco, poi con la Margherita e infine con il partito Democratico. Cessato il suo impegno nel consiglio regionale, per la sua esperienza è stato chiamato a ricoprire per diversi anni fino al 2013 la carica di presidente di Sviluppumbria.

Ma il suo impegno e i suoi interessi non si limitarono solamente alla politica, ricordandone la formazione nelle associazioni giovanili cattoliche. Come appassionato di storia, ha dato vita insieme ad altri all’associazione culturale Federico II, che si è distinta per alcuni i mportanti convegni sulla figura e l’influenza dell’imperatore svevo.

Personalità di grande spessore culturale, umano e politico, si è sempre mostrato disponibile al confronto, lasciando il ricordo di una vita spesa nelle istituzioni per il bene della comunità.